Marco 15,24-40

22 Versetti 22-32

Il luogo in cui nostro Signore Gesù fu crocifisso era chiamato "luogo della sculata"; era il luogo comune dell'esecuzione, perché era in tutto e per tutto annoverato tra i trasgressori. Ogni volta che guardiamo a Cristo crocifisso, dobbiamo ricordare ciò che è stato scritto sul suo capo; egli è un re e noi dobbiamo rinunciare a essere suoi sudditi, come israeliti. Hanno crocifisso due ladroni con lui, e lui in mezzo; in questo modo gli hanno procurato un grande disonore. Ma era stato predetto che sarebbe stato annoverato tra i trasgressori, perché si è fatto peccato per noi. Anche quelli che passavano di lì lo inveivano. Gli dicevano di scendere dalla croce e che avrebbero creduto; ma non credettero, anche se egli diede loro un segno più convincente quando uscì dalla tomba. Con quale ardore cercherà la salvezza l'uomo che crede fermamente alla verità, resa nota dalle sofferenze di Cristo! Con quale gratitudine accoglierà la speranza nascente del perdono e della vita eterna, acquistata per lui dalle sofferenze e dalla morte del Figlio di Dio! E con quale devoto dolore piangerà i peccati che hanno crocifisso il Signore della gloria!

33 Versetti 33-41

C'era una fitta oscurità sul paese, da mezzogiorno alle tre del pomeriggio. I Giudei stavano facendo del loro meglio per spegnere il Sole di giustizia. Le tenebre indicavano la nube sotto cui si trovava l'anima umana di Cristo, quando la stava offrendo per il peccato. Egli non si lamentò che i suoi discepoli lo avessero abbandonato, ma che suo Padre lo avesse abbandonato. In questo modo, in particolare, si è fatto peccato per noi. Quando Paolo doveva essere offerto in sacrificio per il servizio dei santi, poteva rallegrarsi ed esultare, Fili 2:17; ma è un'altra cosa essere offerto in sacrificio per il peccato dei peccatori. Nello stesso istante in cui Gesù morì, il velo del tempio fu squarciato da cima a fondo. Questo fatto incuteva terrore ai Giudei increduli ed era un segno della distruzione della loro chiesa e della loro nazione. Per tutti i cristiani credenti è motivo di conforto, perché significa che il sangue di Gesù ha aperto una via nuova e vivente verso il santissimo. La fiducia con cui Cristo si era rivolto apertamente a Dio come suo Padre, affidando la sua anima nelle sue mani, sembra aver colpito molto il centurione. La giusta visione di Cristo crocifisso riconcilia il credente con il pensiero della morte; egli desidera vedere, amare e lodare, come deve, quel Salvatore che è stato ferito e trafitto per salvarlo dall'ira a venire.

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